Itinerari da Trapani: la via del Sale e dei mulini a vento
Tra mulini a vento, vasche d’acqua che cambiano colore, mucchietti di sale e centinaia di specie di uccelli tra cui i caratteristici fenicotteri rosa. Un itinerario che parte da Trapani e termina a Marsala, lungo la costa di ponente della Sicilia occidentale. Alla scoperta di mestieri antichi, habitat straordinari, formule sostenibili di convivenza tra l’uomo e la natura e tramonti mozzafiato
L'itinerario si snoda lungo la strada che da Trapani, passando per Paceco, giunge sino a Marsala. Un territorio molto particolare, che ha subito varie trasformazioni nel corso dei secoli, dovute per lo più proprio all'azione dell'uomo. La “salicultura” nasce infatti allo scopo di ricavare il sale dal mare. Una tecnica importata dapprima dai fenici (e in particolare dai cartaginesi) e poi migliorata e affinata dagli arabi. Le saline sono infatti una delle risorse storiche dell'economia siciliana.
Le circostanze climatiche favorevoli quali acque basse, temperatura elevata e vento costante favoriscono l'evaporazione dell'acqua e contribuiscono a creare lo scenario suggestivo ed irreale dalle saline. Una grande scacchiera dalle colorazioni che dal verdastro tendono al rosa. Dove, a macchia di leopardo, si stagliano mulini a vento (introdotti proprio per sfruttare la forza del vento per trasferire l'acqua da una vasca all'altra e macinare il sale) e i mucchietti fatti del sale raccolto alla fine dell'estate.
Un panorama tutto da godere, anche al tramonto, quando tutto si tinge di rosso e le vasche si trasformano in specchi regalando contrasti di colore unici al mondo.
Museo del Sale di Nubia
La prima tappa della via del sale, provenendo da Trapani, è certamente il Museo del Sale di Nubia, all’interno delle “Saline Culcasi”. Si tratta di una casa salaria vecchia di 300 anni dove sono illustrate le fasi della lavorazione del sale e conservati alcuni attrezzi utilizzati per l'estrazione e la raccolta: ingranaggi di mulini, pale, ruote dentate, spine, pignoni. I pannelli esplicativi alle pareti e le foto dei salinari al lavoro contribuiscono ad immergere il visitatore nel mondo delle saline e ad avvicinarlo ad un mestiere con i suoi tempi e i suoi riti che si tramandava da padre in figlio. Prima o dopo la visita del museo, si consiglia anche una passeggiata lungo gli argini delle saline, sino alla costa e alla suggestiva torre di Nubia.
La Riserva delle Saline di Trapani e Paceco
La visita della Riserva delle Saline ha inizio al Mulino Maria Stella, un antico mulino oggi trasformato in centro di accoglienza per i visitatori, in cui viene raccontata la tecnica estrattiva tradizionale del sale: dalla funzione delle vasche (diverse per grandezza e profondità) ai mulini “a stella” o “all’americana”, utilizzati o per il pompaggio dell’acqua o per la raffinazione.
Passeggiando lungo i bordi delle vasche nelle ore che precedono il tramonto, si ha la possibilità di entrare in contatto con una natura sorprendente e suggestiva. L'ambiente salmastro ospita numerose specie erbacee e arbustive che si sono adattate alle condizioni ambientali estreme di quest’area, come la gustosissima Salicornia, il Fiorancio marittimo, l'Enula e il fungo di Malta. Ma ciò che più affascina il visitatore è certamente la varietà di uccelli che qui trovano ristoro.
L’area umida, infatti, accoglie più di 208 specie di uccelli, tra stanziali e migratori, tra cui spicca la numerosa colonia di fenicotteri. Oltre agli inconfondibili uccelli dal piumaggio rosa, qui si incontrano spatole, aironi bianchi e cenerini, garzette, cavalieri d’Italia, cormorani, anatre selvatiche e gabbiani che offrono uno spettacolo unico, soprattutto quando il sole colora tutto di rosa e i volatili si radunano emettendo deliziosi schiamazzi.
Le Saline della Laguna
Procedendo lungo la strada costiera in direzione Marsala, tra i cumuli di sale da una parte e uliveti e vigneti dall’altra, si raggiunge la Riserva dello Stagnone di Marsala, che ospita le cosiddette “Saline della Laguna” (saline Ettore e Infersa).
Le Saline della Laguna, con le saline Ettore e Infersa, il mulino d’Infersa, l’isola Lunga, rappresentano un contesto di elevatissimo interesse naturalistico e paesaggistico. Nel 2015 le Saline della Laguna sono state elette “Luogo del Cuore” FAI, vincendo la speciale classifica EXPO 2015. Negli anni a seguire il “parco” è cresciuto diventando un modello di “saliturismo”. Il Mulino, vero gioiello di archeologia industriale, è stato reso ancora più interessante e attraente grazie alla realizzazione di un percorso multi mediale e interattivo.
Tra le attività e le esperienze di visita disponibili, oltre al tour guidato tra le saline, anche l’esperienza del “salinaio”, con la possibilità di entrare nelle vasche e partecipare alla raccolta tradizionale del sale. Il percorso di visita è reso ancor più interessante dalla possibilità di accedere all’Isola Lunga (solo in alcuni periodi dell’anno), dove vengono organizzati percorsi tematici ed eventi dedicati, come la visita al tramonto.
Consigliamo inoltre anche il tour in barca della Laguna dello Stagnone, con la possibilità di sbarcare a Mozia e visitare l’isola e il museo. Un’esperienza emozionante, tra sentieri, vigneti e scavi archeologici (che continuano ancora oggi).
Info visite
Museo del Sale di Nubia
- Web: http://www.museodelsale.it/
- Indirizzo: Via Chiusa, Nubia – 91027 Paceco (Trapani)
- Mobile: +39 3206635818 | +39 3206575455
- Mail: museodelsale@virgilio.it
Riserva delle Saline di Trapani e Paceco
- Web: http://www.wwfsalineditrapani.it/
- Indirizzo: Via G. Garibaldi n.138, Nubia - 91027 Paceco (Trapani)
- Telefono: +39 0923 867700
- Mail: salineditrapani@wwf.it
Saline della Laguna
- Web: https://salinedellalaguna.it/
- Indirizzo: Contrada Ettore Infersa, Marsala (TRAPANI)
- Telefono: +39 0923 733003
- Mail: info@salinedellalaguna.it
Trapani protetta e sicura
Le norme di contenimento e prevenzione adottata dal Comune di Trapani rispecchiamo le indicazioni nazionali e regionali, con specifiche personalizzazioni in funzione delle caratteristiche del tessuto urbano e del territorio. Trapani beneficia inoltre di “protezione naturale”, data dalle caratteristiche ambientali e meteo climatiche, che la rendono “inospitale” nei confronti del virus.